L’Italianità, questa parola di ormai uso esclusivamente turistico, economico, è diventata solo un oggetto del linguaggio che non si riferisce più ad un processo storico che per anni ha partorito, con tanta frequenza, il genio italiano, ma un marchio registrato, monopolio del governo, che lo strumentalizza al fine di promuovere politiche che di italico non hanno nulla. Potremo chiamarlo “italian washing”, l’uso improprio dell’italianità – fossilizzata in un “brand” - esaltata sul piano sovrastrutturale e smantellata nella realtà dei fatti, violata da Nord a Sud.
ITALIANITÀ
In copertina: "Italianity" di Mario Damiano
- 3 / L'editoriale di Lorenzo Vitelli - Illustrazione di Mario Damiano
- 4 - 5 / Nostra Signora #Bellezza di Luca Giannelli
- 7 - 9 / Destri e Sinistri di Valerio Alberto Menga - Illustrazione di Matteo Bruni
- 10 - 11 / Confessioni Finanziarie di Antonio Martino
- 12 / La cultura del potere è una minchiata di Valerio Musumeci
- 13 / Sacro Pallone di Mario De Fazio
- 14 - 15 /Ceci n'est pas l'Italie di Mario Manna
- 16 / Diocenescampi dal turismo di Sebastiano Caputo
- 17 / Aridatece la sagra di Benedetti Scotti
- 18 - 19 / Antonio Gramsci di Valerio Alberto Menga
- 20 - 21 / Sogno di una città di primavera di Renato Rallo
- 22 - 23 / Il Fumetto di Pietrantonio Bruno
- 24 - 25 / Il contadino cerca moglie di Martina Turano
- 26 - 27 / L'orrido e il sacro di Angelo Crespi
- 28 - 29 / Intervista a Valentino Zeichen di Andrea Chinappi
- 30 - 31 / Vita e costume del popolaccio italiano di Roberto De Gaetano
- 32 / L'origine del mondo di Carlotta Maria Correra
- 34 - 35 / Cucina & Salotto di Giulio Casadei
- 36 / Il Vizietto di Andrea Chinappi
- 38 / America, what else? di Luca Giannelli
- 39 / Nostalgia di Andrea Chinappi